Oggi racconteremo la storia di Johnson, nickname di un trentenne dal nome chilometrico di origini cingalesi che è venuto nella nostra carrozzeria per chiedere un supporto per il rimborso assicurativo a seguito di un sinistro. Una storia simile a quella di tanti altri, italiani e non, ricchi, poveri, organizzati e sprovveduti.
Perché la riportiamo? Per dire che seguire il sinistro è difficile, perché ci sono compagnie assicurative (non tutte) che lavorano burocraticamente per far allungare tempi e modi.
La storia inizia a settembre 2017 con Johnson coinvolto in un tamponamento a 3 auto che gli procura un danno sulla parte posteriore della sua Multipla, un po’ datata ma per lui funzionale ed ottimo strumento di sopravvivenza per gli spostamenti che fa continuamente per i lavori interinali che sinora ha trovato dalle parti di Castelnuovo Rangone (Modena).
Chiede aiuto a me per avere un preventivo e capire l’evoluzione del sinistro. Mi dice subito che non vuole riparare il mezzo (io sono d’accordo con lui), vuole solo non essere preso in giro come quando gli è successo in Sicilia quattro anni fa, dove a fronte di un sinistro non gli avevano indennizzato i soldi della riparazione, ha dovuto sborsare del denaro aggiuntivo al carrozziere.
Tralasciando sull’onestà o meno del collega, ovviamente come in questo caso parliamo di un sinistro anti-economico, di quel sinistro dove la riparazione supera il valore commerciale del veicolo, dove seguire il sinistro diventa una priorità, prima di avere problemi in fase post-riparativa e non. La sua assicuratrice non gli dà una mano, perché trova la scusa che non risarcirà la propria assicurazione, ma quella responsabile civile.
Curiamo il sinistro di Johnson al meglio, accordiamo un prezzo per una riparazione, che so che non farà ma la faccio inserire nelle note della perizia. Johnson mi chiede il nostro compenso. Sappiamo che lavora saltuariamente in una cooperativa, la moglie fa qualche pulizia, ha un figlio piccolo. Non gli prendiamo nulla, ma gli chiedo di aggiornarmi quando incasserà, per curiosità.
Lui, con un bellissimo sorriso, ci ringrazia. La compagnia assicuratrice, dopo oltre due mesi non lo paga, lui con molta vergogna e timidezza mi chiede nuovamente una mano, faccio qualche telefonata (numeri verdi, mail varie etc.) e finalmente il liquidatore risponde chiedendo l’Iban di Johnson così prontamente rispondiamo.
Prima di Natale, Johnson viene a trovarmi dicendomi che non hanno fatto il bonifico perché la tipologia di Iban che possiede non va bene e perché è cointestato con sua moglie e che avrebbero prodotto un assegno.
Arriva l’assegno a gennaio ma l’intestazione del beneficiario non va bene, manca una parte del cognome (appunto chilometrico) ed è perfino scritto male e nella sua banca, malgrado la sua insistenza, non glielo cambiano! Lo vedo in giro per Castelnuovo, si ferma e mi spiega tutto, gli chiedo di venire in carrozzeria dove faremo nuovamente una comunicazione ufficiale con Pec.
Sono passati quasi 5 mesi e Johnson non ha incassato ancora nulla, deve rispedire indietro l’assegno nella speranza che il liquidatore (che ora è cambiato…) gli faccia pervenire quello corretto.
La storia di Johnson è uguale a quella di tanti altri, italiani e non, ricchi, poveri, organizzati e sprovveduti. E che testimonia quanto sia arduo il lavoro di seguire un sinistro, perché ci sono compagnie assicurative (non tutte) che lavorano burocraticamente per far allungare tempi e modi. Pensano “chissenefrega di Johnson, titolare di un’unica polizza assicurativa e potenzialmente innocuo?”
Se Johnson avesse fatto riparare il mezzo ed avesse firmato cessione di credito, la nostra Struttura avrebbe fatto un intervento legale, avrebbe comunicato agli organi di controllo le tempistiche sbagliate ed il profilo eticamente scorretto mantenuto.
Perché la Carrozzeria Olivieri sa come funziona un sinistro, ma soprattutto conosce i diritti degli Automobilisti.
Ah dimenticavo, Johnson quando arriveranno i soldi ed io gli ho rassicurato che arriveranno, mi porterà una specialità cingalese. Non vedo l’ora!
Ps. Sono passati diversi mesi dall’inizio della vicenda e alla fine Johnson è stato finalmente liquidato.
Aspettiamo il piatto tipico dello Sri Lanka!
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